Nel mese di marzo il Sole attraversa il segno dei Pesci, governato da Giove e Nettuno. Misteriosamente le acque cominciano ad essere attratte verso le radici delle piante, le gemme si gonfiano, così anche i semi sottoterra. Il mondo vegetale comincia il suo risveglio, la fase buia e fredda sta per lasciare posto alla primavera che porterà il mondo della natura ad una rinascita.
L’acqua di Nettuno è quella feconda dei mari senza confini, caratterizzata da onde agitate e alle tempeste, per analogia associata all’emotività, all’ipersensibilità, alla vulnerabilità, un’acqua che rende gli uomini soggetti ai maremoti dell’anima.
Nettuno nella mitologia greca era il dio del mare e delle tempeste, padre di numerose creature mostruose, tra cui Tritone, per metà uomo e metà pesce; il ciclope Polifemo con un unico occhio sulla fronte. L’acqua del mito è simboleggiata da due dee e due aspetti contraddittori: Mnemosine, dea della memoria del codice energetico di ogni cosa e Lete, la dea della dimenticanza, qualsiasi forma di questo mondo in lei si dissolve, si perde nell’oblio di sé. Su questo duplice aspetto dell’acqua, sui poteri di queste due dee si basa l’omeopatia.
Nettuno dio dell’intuizione, ci ricorda chi siamo nella profondità della nostra essenza, ci dà memoria della nostra identità, spingendoci a dissolvere i nostri confini. Nettuno governa non solo le acque del nostro inconscio ma anche quelle del nostro corpo, i liquidi cellulari di cui è composto all’ottanta per cento; la memoria di queste acque consente alle nostre cellule di riprodursi correttamente e di trasmettere alle nuove cellule il proprio codice genetico. Senza questa memoria saremmo in balia della dea Lete, della dimenticanza di noi stessi. Siamo debitori al potere dell’acqua, grazie al quale corpo e psiche non si intossicano e possono liberarsi da tossine fisiche ed emotive che la nostra memoria rifiuta.
L’acqua è uno dei costituenti fondamentali del nostro organismo, insieme alle proteine forma la sostanza base delle cellule, essa trasporta le sostanze nutritive e vitali, mantiene l’equilibrio degli alimenti idrosolubili essenziali e rimuove i residui del metabolismo delle cellule. L’acqua è necessaria per la regolazione termica, ne espelliamo attraverso i pori una grande quantità per mantenere costante la nostra temperatura interna, anche se non sudiamo, dal nostro corpo evaporano cinquecento millilitri di acqua al giorno, altrettanta ne viene espulsa dai nostri polmoni attraverso l’espirazione. Anche il nostro cervello necessita di acqua per poter lavorare in piena efficienza.
L’acqua è un vero e proprio alimento, utile alla nostra salute e a quella del pianeta in cui viviamo, la disidratazione del corpo può portare a malattie croniche; quindi, possiamo asserire che l’acqua è terapeutica per il nostro organismo; essa possiede memoria ed ha la capacità di caricarsi delle vibrazioni emesse sia positive che negative. Gli studi di Masaru Emoto testimoniano attraverso specifiche fotografie di diversi tipi di acque provenienti da acquedotti, fiumi, laghi, sorgenti, paludi, ghiacciai. Egli mise in evidenza che l’acqua è influenzata dalle parole, dalle intenzioni e dalla musica, che determinate scritte attaccate ai contenitori, con significati positivi o negativi, creano immagini mandaliche armoniose o caotiche e disordinate. L’acqua inoltre è essenziale per il benessere della natura, rende la terra morbida permettendo alle piante di crescere, ai semi di germogliare ed agli animali di dissetarsi.
La parte del nostro organismo segnata da Nettuno sono i piedi, le nostre radici, il nostro ancoraggio a Madre Terra. Fin dalla preistoria si credeva che il piede, essendo a contatto con il suolo, potesse trasmettere i suoi poteri all’essere umano; i piedi rappresentavano un’impronta del proprio passaggio e della conquista del territorio. Entrare a piedi scalzi in un luogo sacro era segno di rispetto verso la Divinità, tradizione ancora in uso presso le antiche religioni. Anche la religione cattolica ce lo conferma con il rituale della lavanda dei piedi nel Giovedì Santo, in memoria del gesto che fece Gesù lavando i piedi degli Apostoli.
Tutte le tradizioni ci ricordano di prenderci cura dei nostri piedi per mantenerci in salute. Secondo alcuni psicologi e studi sulla comunicazione non verbale i piedi possono rivelare stati d’animo in modo più veritiero che non l’espressione del viso. I piedi non mentono, ci parlano attraverso la loro forma, i calli, i duroni, le pieghe, le vene, le rughe, il tipo di pelle secca o sudata. L’antica tecnica già presente in Oriente, in Cina ed in India della riflessologia plantare, utilizza per lo più il pollice per stimolare tutti i meridiani collegati agli organi e apparati corporei suddivisi in zone precise riflesse sulla superficie del piede. Attraverso la digitopressione, tutti gli apparati vengono stimolati, si agisce sulle terminazioni nervose riflesse che a loro volta attivano l’apparato nervoso del corpo. Il massaggio ai piedi stimola l’apparato linfatico e apporta benefici innalzando le difese immunitarie. I piedi possono essere considerati il nostro secondo rene, con un pediluvio possiamo espellere tossine ed assorbire minerali benefici per la a nostra salute.
Nettuno governa anche gli anticorpi, il sistema ormonale ed i disturbi del sonno, governa l’anestesia e gli stati alterati di coscienza. Esso è associato alle piante che hanno proprietà purificanti e riequilibranti, piante che hanno una crescita lenta e delicata che richiedono acqua e che hanno molteplici proprietà curative.
Alla segnatura di Nettuno appartiene l’ANGELICA, pianta che cresce in luoghi umidi e freschi, un tempo una panacea per le epidemie di peste, essa rimuove le congestioni linfatiche, favorisce l’eliminazione delle tossine tramite la diuresi, favorisce il sonno ed eleva lo spirito.
L’ECHINACEA, immunostimolante, capace di potenziare le nostre difese; per gli amerindi era una pianta totemica, custode ed alleata della vitalità, capace di proteggerli da qualsiasi malattia.
Il FUCUS o quercia marina, appartenente alla famiglia delle alghe e che insieme ad altre alghe contribuì in Giappone a ridurre gli effetti delle bombe nucleari, per la sua capacità di assorbire elementi radioattivi eliminandoli insieme ad altri metalli tossici.
La VALERIANA il cui nome botanico significa valere, avere forza, essere sano, quel vigore che deriva dal rilassamento. Anticamente il suo nome era “erba di San Giorgio”, la leggenda ci narra di un soldato che con la sua forza tranquilla riuscì ad affrontare il drago e a sconfiggerlo, dimostrando il suo valore. L’animale mostruoso rappresenta l’ombra che si nasconde nel nostro inconscio, che riusciremo a vincere superando le nostre paure se saremo pervasi di calma e di coraggio come il santo.
La VALERIANA è una pianta spontanea e slanciata la cui altezza varia dai sessanta centimetri ad un metro e mezzo, le sue foglie vellutate incise e dentate sono alterne, i fiori delicati ed odorosi sono di colore bianco rosato o rosa acceso e sbocciano tra giugno ed agosto. La Valeriana cresce in luoghi dal clima temperato tipico dell’Europa centro-settentrionale, essa predilige terreni ricchi di humus, radure fresche dove arrivano i raggi del sole ma non diretti, i luoghi privilegiati per la sua crescita sono al confine tra l’oscurità del bosco e la luminosità del prato, anche vicino alle rive dei torrenti, dove si espande senza difficoltà. Nel primo anno di vita, la pianta forma una piccola radice a fittone ed un cespo con molte foglie, essa resta rasente a terra e non fiorisce. Nel secondo anno dalla radice principale spuntano numerosi rizomi laterali che sprofondano nel terreno, assicurando alla pianta il rifornimento idrico. La sua radice è cilindrica, lunga e grossa, esternamente gialla, all’interno di colore cenere, mentre tutto il fusto della valeriana ed anche il rizoma è percorso da canali aeriferi che fanno circolare l’aria tra le radici. Alla fine dell’estate la pianta muore completamente ma in primavera emette nuove foglie e nell’umidità oscura dei terreni ricchi d’acqua che lei predilige, elabora e distilla la luce in un’essenza aromatica. La Valeriana riallinea il conscio con l’inconscio, placa isterismi, spasmi, cura ansie, tachicardie, fobie, nevrosi, depressioni, tremori, epilessia e mal di testa, ci regala un sonno profondo e ristoratore. La Valeriana è impiegata nei disturbi della pelle, per curare l’acne e gli eritemi, estratti di questa pianta sono efficaci per la pressione instabile e per le aritmie nervose. Le sue proprietà sedative, miorilassanti e ipnoinducenti ne fanno un rimedio utile in caso di ansia, agitazione e insonnia.
SE LA VALERIANA PARLASSE…
La mia pianta, secondo la tradizione antica è una delle erbe più potenti in magia. I druidi nei loro riti mi assumevano per intraprendere viaggi astrali alla ricerca di messaggi spirituali che fossero utili per il bene della comunità e nell’antico Egitto i miei estratti venivano usati per neutralizzare il veleno degli scorpioni e per imbalsamare il corpo dei defunti.
In Giappone ed in Siberia sono stati ritrovati scritti in cui sono riportate le mie qualità magiche e medicinali, Dioscoride, Plinio, Ippocrate e Galeno mi decantarono per le mie virtù terapeutiche e Ildegarda da Bingen mi utilizzava come sonnifero e tranquillante.
Gli indiani d’America curavano le ferite e gli esaurimenti con le mie radici polverizzate. Il mio nome popolare è anche “erba dei gatti”, poiché esercito un’attrazione di tipo “stupefacente” sui felini che amano talmente tanto la mia fragranza, che mi distruggono strofinandosi sopra di me, ed è forse questo il motivo per cui, pur essendo decorativa, mi si trova raramente nei giardini.
Sono molto elegante nel mio aspetto tanto che compaio nelle decorazioni di mobili e nei ricami di corredi preziosi, la forma dei miei fiori è utilizzata da secoli come simbolo di tenerezza amorosa e di romanticismo nella letteratura e nell’arte. Si racconta in una leggenda tedesca, che il pifferaio di Hamelin ammaliasse topi e bambini non solo con il suo flauto ma anche con il profumo della mia pianta.
IL MIO MESSAGGIO PER IL MONDO
Un messaggio evolutivo, di trasformazione che si esprime perdendo la mia parte aerea e concentrando tutti i miei principi nella radice. Per evolvere dobbiamo lasciar andare la personalità la nostra parte più evidente per far fiorire la nostra vera essenza.
Bibliografia:
- “Erboristeria planetaria” di Ferdinando Alaimo
- “Le Metamorfosi” di Ovidio
- “Odissea” di Omero
- Vangelo
- Immagini Google Search
Tutti i servizi sono offerti per scopi evolutivi e sono rivolti al benessere e al riequilibrio energetico dell’individuo, essi non sostituiscono in alcun modo le diagnosi, i suggerimenti, i trattamenti della medicina ufficiale e della psicoterapia. Coloro che ricercano assistenza medica o psicologica sono invitati a consultare i professionisti del settore.