Spirito e Materia si congiungono e la Vita entra in rapporto con la Forma
Secondo le filosofie orientali, siamo fatti di un corpo di carne visibile ed un corpo eterico invisibile composto di energia vitale o prana. Nel corpo energetico invisibile si trovano i chakra centri della nostra attività psicofisica, essi trasformano il pràna, l’energia cosmica, in energia individuale, in attività organica, fisica, emotiva e mentale. Queste ruote di energia, possono vibrare in maniera armonica o disarmonica, a seconda delle esperienze che stiamo vivendo e possono essere riequilibrate con le pratiche olistiche e vibrazionali come la cristalloterapia, le acque informate, il suono, gli oli essenziali, ecc. Nella tradizione orientale ad ogni chakra è associato il controllo di specifiche zone del corpo, una nota musicale, un mantra, un colore, un elemento, un profumo, una gemma, un pianeta, un ghiandola endocrina, pratiche di yoga. Immaginiamo l’evoluzione dell’essere umano come un viaggio che procede dal basso verso l’alto, dall’Oscurità alla Luce. In questo viaggio partiamo dal chakra radice o Muladhara che significa radice in sanscrito. Questo centro si trova alla base della colonna vertebrale fra i genitali e l’ano, in esso si genera l’impulso della fame e della sete, funge da passaggio dell’energia della Terra attraverso il canale-uomo. Esso è l’apertura attraverso la quale l’energia della Terra informa l’uomo e, contemporaneamente, è la porta oltre la quale l’uomo getta tutte quelle energie, quelle informazioni che vuole dimenticare, che sceglie di rimuovere dalla propria consapevolezza. I suoi colori sono il rosso e il nero. Esso rappresenta il nostro radicamento, l’istinto di sopravvivenza, il bisogno di sicurezza legato al soddisfacimento dei bisogni primari come il cibo, la casa, il lavoro. Il suo elemento è la terra, la parte solida del nostro corpo, lo scheletro, le ossa, i piedi che come radici assorbono l’energia del suolo su cui camminiamo. Il suo buon funzionamento è collegato alla salute di denti, unghie, intestino e ano, prostata, ghiandole surrenali, reni. Il primo chakra ci mette in contatto con la struttura e la limitazione che è una necessità per la manifestazione di qualsiasi progetto. Se devo scrivere un libro devo limitare i miei pensieri all’argomento. La limitazione è un principio creativo essenziale, un costante esercizio di scelta, un costante uso della volontà e un’ armoniosa accettazione dei limiti naturali.
Quando il centro è scarico o squilibrato sentiamo stanchezza, mal di schiena, depressione, siamo afflitti da disturbi immunitari o alimentari, sperimentiamo emozioni negative come paura, rabbia, gelosia, bassa autostima ed insicurezza. Quando Muladhara è in equilibrio sentiamo forza e pace, indipendenza, stima, sicurezza, vitalità ed energia inesauribile.
L’essere umano nel suo cammino evolutivo ha necessità di radici solide, poiché non c’è elevazione senza radicamento, man mano che si libererà dall’ego tutto il suo essere sarà sempre più luminoso nella realizzazione del suo capolavoro alchemico.
L’ossidiana nera pietra della verità
La gemma associata al chakra radice che può aiutarci nell’ancoraggio è l’ossidiana nera. Essa nasce nel cuore della terra, dalla lava dei vulcani per un repentino raffreddamento all’aria o in acqua, processo ne impedisce la cristallizzazione trasformandola in lava vetrificata. L’ossidiana è comparsa sulla terra settecentomila anni fa, in Europa il giacimento più importante a cielo aperto si trova ancora oggi in Sardegna sul monte Arci. Grazie alla sua attitudine a essere ridotta in schegge molto affilate, fu molto sfruttata nel corso della Preistoria fino all’età dei metalli, per produrre strumenti da taglio e da caccia: coltelli, raschiatoi, punte di freccia e di lancia. Fu merce di scambio preziosa nel bacino del Mediterraneo, tanto da essere definita “oro nero”. Era anche chiamata “vetro di drago” perché si raccontava che i draghi potevano essere uccisi solo da un pugnale in ossidiana, oppure perché i vulcani, nell’immaginario collettivo, erano considerati draghi che vomitavano fuoco liquido che poi si trasformava in vetro. Nella saga “Il trono di spade” gli uomini che abitavano le terre oltre il muro di ghiaccio, erano uomini pericolosi e selvaggi che potevano essere annientati solo con un’arma in ossidiana. Nell’antichità si fabbricavano sonagli di ossidiana a scopo rituale per scacciare i demoni, in Sardegna si realizza ancora oggi un amuleto chiamato “su cocco” come protezione dalle negatività e dagli inquinamenti psichici.
Nei miti e nelle fiabe si fa largo uso dello specchio come oggetto magico, che può essere uno specchio d’acqua, di metallo, più spesso in ossidiana per vedere il passato ed il futuro. Il mito più famoso in cui lo specchio è protagonista è quello di Perseo. Si racconta che Medusa donna mortale e bellissima, era sacerdotessa nel tempio di Atena, ma Poseidone si invaghì di lei e la violentò profanando il luogo sacro alla Dea. Atena inorridita trasformò Medusa in un mostro con le zanne da cinghiale, serpenti al posto dei capelli e lo sguardo che pietrificava chiunque la guardasse negli occhi. Perseo partì per il suo viaggio eroico equipaggiato con i doni degli dei: i sandali alati, l’elmo dell’invisibilità e lo scudo magico di Atena, lucido come uno specchio.. Dopo molte peripezie Perseo grazie ai doni magici, raggiunse la terra degli iperborei dove trovò Medusa addormentata tra le statue degli uomini che aveva pietrificato. Utilizzando lo specchio Perseo riuscì a non guardarla direttamente negli occhi, neutralizzando il suo sguardo e a decapitarla trionfando nell’impresa.
L’Ossidiana ci rivela che solo grazie al corpo materiale lo spirito può agire in questa dimensione terrena, un corpo che dobbiamo rispettare e al contempo guidare con saggezza.
- L’ossidiana è considerata la gemma più potente che contiene dentro di sé gli elementi fuoco, acqua e terra e aria (grazie all’aria si solidifica)
- L’ossidiana genera uno scudo protettivo che dissipa le energie disturbanti dell’individuo e del suo ambiente
- L’ossidiana è considerata la gemma della vitalità, del benessere e dell’equilibrio
- L’ossidiana è la pietra della VERITA,’ essa agisce da specchio in cui osservare le credenze illusorie del nostro sé egoico, le zone oscure del nostro inconscio, le paure, le insicurezze e gli atteggiamenti che ci tengono lontani dalla Luce
- L’ossidiana sulla base della sua trasformazione legata agli sbalzi termici, aiuta a superare gli shock, le ansie, i blocchi, i traumi sia a livello fisico che psichico per cui viene spesso usata come pietra del pronto soccorso.
Pietre, piante e fiori sono doni della Natura utilizzabili in sinergia vibrazionale per un’autoguarigione olistica.
Per il suo alto contenuto in silicio, quasi l’ottanta per cento, l’ossidiana si può utilizzare in associazione con una pianta selvatica che di silicio è ricchissima: l’equiseto arvense. Questa pianta fossile, è un vero Matusalemme del genere botanico più antico dei dinosauri quando la terra era popolata da equiseti giganti alti come alberi. La segnatura dell’equiseto, con i suoi verticilli che partono dai nodi del fusto, ci ricorda la colonna vertebrale. Secondo diversi studi l’equiseto ha proprietà remineralizzanti, poiché interagisce con gli osteoblasti nella rigenerazione ossea, grazie alla sua ricchezza di silicio migliora le abilità cognitive, mantenendo il cervello in salute, migliorando la memoria e prevenendo malattie come la demenza senile e l’Alzheimer.
Bibliografia:
- Michael Gienger – L’Arte di curare con le pietre
- Ovidio – Le metamorfosi
- Ferdinando Alaimo – Erboristeria Planetaria
- Immagine – Edizioni Nomina 2005