Nichiren DaishoninEd è così: l’immenso contiene in sé il piccolo e ogni cosa piccola (o che ci sembra tale) azione quotidiana, che facciamo per noi e per chi ci sta intorno, originerà il mare calmo e, nello stesso tempo, impetuoso della nostra vita. Ecco la “rete di Indra” che si materializza davanti ai nostri occhi…
L’universo è come un’enorme rete di fili che si estende all’infinito in ogni direzione, la rete di Indra, per includere ogni aspetto dell’esistenza, senza eccezioni. I fili orizzontali corrono attraverso lo spazio, i fili verticali attraverso il tempo.
Ad ogni incrocio di fili c’è un individuo e una perla di cristallo. La grande luce dell’Essere Assoluto illumina e penetra ogni perla; inoltre ogni perla riflette non solo la luce proveniente dall’Essere Assoluto, ma anche quella proveniente da ogni altra perla e dall’intero universo.
Per quanto il loro numero sia infinito, nessuna gemma esiste senza le altre o può essere considerata a sé stante. Ciascuna di esse è interdipendente dalla presenza di tutte le altre. Se ne appare una, appaiono tutte. Se non ne appare una, non ne appare nessuna. Se comparisse un puntino nero su una qualunque delle gemme, comparirebbe su tutte.
È una metafora molto antica, tramandatoci dalla tradizione buddhista, che contiene una verità fondamentale per capire cos’è la vita e il nostro rapporto col mondo: l‘interdipendenza di tutte le cose. Il fatto che siamo legati gli uni agli altri da legami indissolubili, che si estendono a tutti gli altri esseri e a ogni elemento dell’universo.
La rete di Indra non è solo una spiegazione affascinante della realtà, uno stimolo intellettuale, ma una sfida personale con la quale misurarci giorno per giorno. Siamo in grado di vedere quanto dipendiamo dagli altri? E quanto le nostre azioni si ripercuotono all’infinito nel tempo e nello spazio? Come ha detto Thich Nhat Hanh, quando compiamo un’azione che fa bene a noi stessi, facciamo del bene al mondo, quando compiamo un’azione che fa male a noi stessi, facciamo del male al mondo.
Veniamo in essere come possibilità della natura essenziale; sebbene soli e indipendenti come stelle, rispecchiamo il tutto e il tutto si rispecchia in noi. Le nostre vite sono il continuo attualizzarsi di una solitudine assoluta e un’assoluta intimità. Se da un lato siamo individui, dall’altro siamo soltanto parte di un quadro più vasto e non siamo l’intero. Non possiamo conoscere altro che noi stessi, eppure dobbiamo interagire con gli altri per scoprire chi crediamo di essere.
…Si dice che nel cielo di Indra esista una rete di perle disposta in modo tale che, osservandone una, si vedono tutte le altre riflesse in essa…
Diane E. Rizzetto – Astrolabio Ubaldini 2006Svegliati a ciò che fai!
* Immagine: Google Search